Ogni genitore di un bimbo con sospetti problemi visivi può essere in grado, se ben istruito, di aiutare lo specialista assolvendo una funzione terapeutica attraverso un ATTENTO programma di formazione. La mamma ha la possibilità di osservare il comportamento del proprio figlio; osservando, infatti, le interazioni visive tra la madre ed il bambino, come l’apertura della bocca alla vista del biberon, o la risposta al sorriso alla vista della mamma, i genitori potranno riportare osservazioni ed annotazioni preziose , che possono rilevare un funzionamento anomalo del sistema visivo. |
Una visita oculistica effettuata nei primissimi mesi di vita consente di individuare precocemente l’ eventuale deficit visivo che potrebbe essere trattato con ottimi risultati se diagnosticato per tempo. E’ importante che le mamme sappiano che i propri bambini già nei primi due mesi di vita sono in grado di seguire degli stimoli luminosi in movimento, o che dai tre ai quattro mesi comincia la manipolazione e l’ osservazione degli oggetti e, che dopo il quinto mese comincia l’ esplorazione dell’ ambiente circostante con lo sguardo ed inoltre che ad un anno di vita la funzione visiva giunge a maturazione. Con l’ uso di giocattoli familiari al bimbo, i genitori potranno comprendere la risposta visiva dei propri figli, grazie all’ osservazione dei loro comportamenti. Il ruolo dell’insegnante Si rende indispensabile l’attenta osservazione dei comportamenti dei bambini da parte dell’insegnante che più di ogni altro ha occasione di osservare i loro comportamenti per un lungo periodo della giornata. L’insegnante, quindi, è il primo consulente che, avvertendo tempestivamente i genitori di un anomalo comportamento del bambino, dà un contributo certamente indispensabile. |